TUTELA E SALUTE

martedì 20 luglio 2010

FACENDO COME LE IENE, ABBIAMO RIPRESO E FATTO IN PARALLELO LE STESSE DOMANDE A DONATO GRECO, DA IL MATTINO DEL 18 LUGLIO ANCHE AD ANTONIO MARFELLA



ECCO IL RISULTATO.

di Gennaro Esposito*












Chi è Donato Greco?
Il professore Donato Greco, consulente dell’Istituto Superiore di Sanità, tra i più autorevoli esperti di prevenzione ed epidemiologia, già direttore del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, è prudente nel ratificare la stretta correlazione tra l’incremento di tumori e la presenza di rifiuti «intombati» nel Casertano. Specializzato in malattie infettive e tropicali, igiene e medicina preventiva e statistica sanitaria, per anni si è formato all’estero, da Londra, ad Atlanta, da Mosca a Ginevra. Già assistente nel reparto di Malattie Infettive del Cotugno è stato dirigente di Ricerca presso il Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’anno dell’emergenza rifiuti a Napoli ha collaborato col commissario straordinario De Gennaro.

Chi è Antonio Marfella?
Il dottor Antonio Marfella, Dirigente Responsabile della SSD di Farmacoeconomia dell’IRCCS Fondazione Sen G Pascale, gia’ Direttore (oggi non piu’) della SC di Patologia Clinica del medesimo Istituto, componente del Direttivo Regionale della Associazione ISDE MEDICI PER AMBIENTE DELLA REGIONE CAMPANIA , componente della Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici di Napoli e della Arcidiocesi di Napoli, è stato il piu’ giovane tossicologo di Italia nel 1986. Già Professore a contratto di Immunofarmacologia presso la SUN. è Specialista anche in Oncologia, Dermatologia e Venereologia e Igiene e Medicina Preventiva. Ha fatto parte con il Prof Donato Greco ed il Prof Giuseppe Comella della Commissione Regionale per l’emergenza rifiuti nel 2008 trovandosi spesso in posizioni completamente dissonanti dal Prof Greco.

prima DOMANDA: Professore, da un dossier nelle mani della magistratura di Santa Maria Capua Vetere si deduce che l'incremento di tumori nel Casertano è riconducibile allo smaltimento illecito di rifiuti che, per anni, le aziende consorziate spesso in odore di camorra, hanno «intombato» nei terreni dell'agro Aversano e del litorale Domizio. Lei ritiene che questa correlazione abbia fondamenti concreti?

DONATO GRECO: «Innanzitutto voglio precisare che una cosa è il rapporto scientifico, un’altra il linguaggio giornalistico. Sicuramente in una certa area del Casertano l’incidenza di alcuni tumori è più elevata che altrove. In particolare il tumore del fegato e del polmone. Ma questo è in gran parte giustificato dall’elevatissima incidenza passata di epatite b. In provincia di Caserta, infatti, c’è la più alta incidenza d’Europa di epatite b che, in grossa percentuale, porta al tumore del fegato».

ANTONIO MARFELLA :” La mia vita e la mia carriera sono state completamente stravolte da quando ho iniziato a girare per i territori della Campania a partire dal marzo del 2006 e ho potuto vedere di persona il tragico strazio dello sversamento di quantita’ inimmaginabili di veleni e rifiuti tossici nel nostro territorio. Un tale avvelenamento non puo’ non avere un impatto devastante sulla salute pubblica sia pure diluito nel tempo ed ora sono passati ben oltre i venti anni! Noi siamo cio’ che respiriamo, beviamo e mangiamo. Ad esempio siamo gia’ ad oltre il 300% di incidenza in piu’ del cancro del fegato in Campania con picchi eccezionali nell’acerrano e nel casertano ma cio’ che molti esperti omettono di dire è’ che circa il 30% di questo 300% non e’ sieropositivo ne’ per epatite b ne’ per epatite c. Quindi oltre il virus è certo che c’e’ ben altro in Campania nella patogenesi del cancro del fegato. Inoltre, i dati piu’ recenti indicano che mentre l’incidenza della sieropositivita’ ai virus a,b, e c tende a diminuire , l’incidenza del cancro al fegato tende ad aumentare. E allora? Quanti decenni e quante migliaia di cancri evitabili (con un forte controllo del territorio) dobbiamo attendere per prendere iniziative forti per contrastare questo fenomeno prima di essere certi che non ci sia solo il virus? E sia ben chiaro che non esiste una verità scientifica ed una giornalistica: esiste la VERITA’ e se per essa qualcuno deve pagare, sono ben lieto di farlo io se serve. Ho scelto di fare il Medico nella scia dell’inarrivabile esempio di Giuseppe Moscati.“

seconda DOMANDA: E il tumore al polmone?

DONATO GRECO : «L’alta incidenza del tumore al polmone, invece, è legata all’altissima presenza di fumatori. In provincia di Caserta è la più alta d’Italia. Inoltre si registra in quell’area un eccesso di mortalità per cause cardiovascolari che sappiamo bene è legata all’alimentazione e alla sedentarietà: le donne casertane sono tra le più obese del Paese».

ANTONIO MARFELLA: “ Come pubblicato dal Prof Greco nel volume sul trattamento dei rifiuti presentato anche come memoria difensiva alla Corte di Giustizia europea, che però nel marzo scorso ci ha condannati anche per “insufficienza dei dati sanitari presentati”, appare una percentuale di fumatori in Italia del 32 % e in Campania del 34%. Ma, solo a Napoli ogni giorno (dati Società Italiana Chirurgia toracica anno 2009) compaiono circa 9 nuovi casi di tumore al polmone di cui 3 in non fumatori (!) e i dati dell’unico registro tumori regionale parlano di un eccesso di circa il 30% di cancri al polmone rispetto alla medica nazionale, di cui pero’ sino ad un terzo in NON fumatori! Anche qui la sola responsabilità del singolo fumatore incallito non regge ad una corretta analisi dei dati. Almeno per il fumo passivo ed indoor. C’e’ anche ben altro in Campania con persino rifiuti radioattivi intombati! E per quanto riguarda il rapporto anche con l’obesità, sia nelle donne che nei bambini, il record anche qui nazionale che deteniamo non è spiegabile da solo con il semplice stile di vita individuale. Numerosi e recenti studi americani parlano ormai esplicitamente e identificano persino i sottotipi dei policlorobifenili (PCB diossino simili) responsabili dell’eccesso di incidenza mondiale di diabete ed obesità! Certo, un problema mondiale, ma in Campania, come ormai confessato dal pentito Vassallo, ci hanno spalmato nei terreni tutti i PCB italiani da smaltire in BEN altro modo !”

terza DOMANDA: Insomma non si sente di ammettere che la presenza di un certo tipo di malattie dipenda dai rifiuti intombati?

DONATO GRECO: «Nel mondo scientifico non abbiamo ancora una chiara eziologia per certi tumori. Comunque di certo non possiamo escludere un eventuale ruolo dell’inquinamento ambientale nell’acuirsi di certe malattie. Non è un’ipotesi solo napoletana ma un discorso mondiale. In Campania abbiamo la fortuna di avere tre registri di tumori, vale a dire tre gruppi che registrano sistematicamente i casi di neoplasie. Ebbene queste ricerche non hanno registrato eccesso di linfomi e leucemie negli ultimi dieci anni».

ANTONIO MARFELLA :” E’ormai da tempo accertato che i tumori hanno una eziopatogenesi multifattoriale e che nascono allorquando non riusciamo piu’ a rispondere con efficacia ad una autentica LAPIDAZIONE quotidiana di cancerogeni che oggi sono in eccesso nell’ambiente in tutto il mondo, ma evidentemente in certe zone della Campania come Napoli nord e Caserta ormai subiamo veramente una autentica lapidazione mortale! Il “peso” dell’ambiente in questa patogenesi era non piu’ del 5% qualche decennio fa quando in Campania la vita media era nella media nazionale. Ora ogni cittadino della Regione Campania (dati ISTAT 2008) ha una aspettativa di vita alla nascita inferiore di ben due anni rispetto a qualunque altro cittadino di Italia sia del nord che del sud e il disastro ambientale di Napoli Nord e Caserta ha un peso significativo. Per certe cose invece siamo in media nazionale, come per esempio la mancanza di eccessi di linfomi e leucemie. Non viene detto pero’ (dati AIRTUM 2009) che l’intera Italia è ben oltre il doppio di incidenza dei tumori infantili (ivi incluso linfomi e leucemie) costituendo un autentico record negativo europeo e mondiale! In questo terrificante record mondiale italiano, con cifre da genocidio, la Campania non fa anche il suo personalissimo record! Esistono pero’ anche altri tumori , di cui si parla poco anche perche’ hanno numeri piccoli ma che hanno un altissimo valore di “marker” di danno ambientale come i tumori della vescica, della tiroide e del cervello. Ebbene, non si dice che anche per questi tumori siamo ben oltre la media nazionale in Campania ! In quanto ai Registri Tumori essi devono essere su base Provinciale e non esiste nessun Registro Tumori Provinciale a Napoli e Caserta pur avendo noi come Assise di Palazzo Marigliano, come Medici per Ambiente , come Medici del Pascale (Marfella e Comella) fatto tale richiesta in via formale sin dal 2006! L’unico registro dei tumori su base regionale (ASL NA4) obbligatoriamente sottostima i dati a Napoli e Caserta e ha enormi difficoltà economiche, il registro tumori di Salerno sta chiudendo per mancanza di fondi e il registro tumori mesotelioma, cui credo il prof Greco pure faccia riferimento, ha ricevuto milioni di euro di finanziamento ma sinora non mi risulta abbia prodotto dati significativi. Forse anche perchè il suo Responsabile era anche impegnatissimo come Commissario alle Bonifiche (mai partite!) e anche come Direttore dell’ARPAC in quanto uomo di fiducia di Bassolino. Ma essere contemporaneamente Responsabile registro tumori mesotelioma (genesi ambientale o professionale in Campania?) e Direttore ARPAC non palesava un potenziale conflitto di interesse nella lettura dei dati? Ai posteri (e speriamo anche a Caldoro …..) l’ardua sentenza! ”

quarta DOMANDA: Dal dossier emerge anche che alcune malformazioni alla nascita nel Casertano sarebbero superiori dell’80 per cento rispetto alla media regionale:

DONATO GRECO: «Anche questo è possibile. Ma anche in questo caso l’ipotesi iniziale è da provare. Comunque, ripeto, bisogna fare una distinzione tra linguaggio scientifico e linguaggio giornalistico. Il primo è fatto di certezze. Concludendo: il messaggio da consegnare è che la gestione criminale dei rifiuti industriali e domestici va severamente controllata. Una buona gestione non farà male a nessuno. D’altra parte non è un caso che certe nefandezze, dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti, si siano verificate in aree con altissimo livello di criminalità, analfabetismo culturale, assenza di scolarizzazione».

ANTONIO MARFELLA: “ Parlare di malformazioni neonatali è certamente terribile ed il solo sospetto imporrebbe ben altro intervento sia sanitario che politico sul territorio. Nella mia famiglia io vivo la “condanna a vita” della seconda figlia di mia sorella, nata a Napoli e residente poi a Caserta, che è affetta da una grave sindrome autistica. L’autismo , specie a Napoli e Caserta, si sta diffondendo a macchia d’olio eppure non rientra nelle fredde caselle dei numeri epidemiologici come malformazione , ma come “patologia psichiatrica”. Il lavoro dell’ISS certifica, sia pure con numeri piccoli, l’eccesso di malformazioni in adiacenza delle discariche tossiche. Non si deve certo piu’ e da tempo discutere sul dato, si deve provvedere per evitare che cresca o che assuma altre forme come l’autismo! La mia esperienza fatta in trincea e non dietro un computer in questi anni mi fa sperare che persino tra i camorristi si stia diffondendo la consapevolezza o almeno il dubbio di avere avvelenato anche se stessi e le proprie famiglie con il turpe commercio dei rifiuti tossici. Eppure, non vedo la stessa consapevolezza ed umiltà tra coloro che dovevano provvedere a fare controlli che non sono stati fatti ed informazione ed allarme (non allarmismo) che non è stato dato correttamente a tutti i cittadini, che cosi’ non si sono difesi! Abbiamo aperto le porte al genocidio dei rifiuti tossici senza neanche combattere adeguatamente (vedi gestione ARPAC) . Pur avendo contribuito a fare condannare dei camorristi in un processo di ecomafia, al termine della mia testimonianza delle persone sconosciute vennero da me e mi dissero : “Grazie! Noi non stavamo comprendendo cosa stavamo facendo!” Non solo le Istituzioni non mi hanno certo ringraziato per il giusto allarme (non allarmismo come ormai ampiamente confermato) cha andava dato non da me ma da loro, ma ho la vaga sensazione che sarà più facile che un camorrista assassino si penta e attraversando la cruna di un ago e pagando con le giuste confessioni quanto dovuto riesca persino a entrare nel Regno dei Cieli rispetto a quanto capiterà a tantissimi “ricchi” (in quanto pagatissimi ) “consulenti” della Regione Campania di epoca bassoliniana, che non hanno mai voluto vedere ciò che era sotto gli occhi di tutti, ma attendevano solo le certezze scientifiche, perfettamente consapevoli che per raggiungerle, specie tenendo i dati ben chiusi nei cassetti, occorreva quel tot numero di anni utile per buttare poi tutta la colpa e le responsabilità sui governi regionali che si sarebbero succeduti. Chi ha orecchie per intendere intenda, specie il Governatore Caldoro! ” .